Dinamica e Tecnica di Guida delle 2 ruote

Parlare di tecnica di guida di una moto, o più propriamente di un mezzo a due ruote, non è semplicissimo in quanto mettiamo in atto una serie di automatismi che il nostro cervello elabora istintivamente, ma le forze e le reazioni che si mettono in gioco sono tantissime e molto complesse.

Ad esempio avete mai pensato che per effettuare una curva, per esempio a destra su un qualunque due ruote, dovete prima controsterzare a sinistra?

Questo fa si che la forza risultante (reazione) tra l’effetto giroscopico della ruota anteriore e la rotazione dello sterzo, vi faccia “cadere” verso destra inserendovi in curva.

Da questo momento entra in gioco una altra forza che vi permetterà di tenere la moto su un determinato raggio di curvatura, la forza centrifuga.

Poi si potrebbe parlare di

• Effetto raddrizzante
• Fattore dinamico
• Coefficiente di attrito
• Avancorsa
• Angolo di sterzo
• Raggio della ruota
• Larghezza dei pneumatici
• Angolo di rollio
• Altezza del baricentro
• Assetto

e tante altre cose molto importanti per conoscere la dinamica della guida del nostro mezzo a due ruote, ma estremamente tecniche (e un tantino noiose) che magari potranno diventare in futuro argomenti specifici presi a piccole dosi.

In questo mio primo intervento sul blog di Lentamente cercherò di essere il più discorsivo possibile analizzando quale sia il modo migliore, parlo dal punto di vista sicurezza/performance, per guidare un mezzo a due ruote.

La prima cosa da fare una volta saliti in sella è quella di “ergonomizzare” i comandi, che devono essere comodi e non costringervi a manovre acrobatiche per arrivarci. Su una moto spostare le leve di freni, frizione e cambio è semplice e fattibile sui motorini o gli scooter è, purtroppo, spesso impossibile. Cercate almeno di rendere i comandi stessi morbidi, questo alla distanza farà la differenza nel vostro affaticamento che si tradurrà in tempi di reazione migliori.

Chiaramente altro punto fondamentale per una corretta e sicura guida prevede l’efficienza del gruppo sospensioni/gomme/freni che però sarà meglio trattare in un capitolo a parte.

Da istruttore federale di guida sorvolo volutamente sul capitolo “abbigliamento tecnico” che per un motociclista (anche scooterista) sarebbe obbligatorio, ma so di fare la guerra con i mulini a vento.

Parliamo invece della postura da tenere durante la guida.

Queste indicazioni sono valide per tutti i mezzi a motore a due ruote anche se stiamo usando uno scooter o un moped sebbene queste due categorie abbiano potenze molto ridotte.

Posizione in rettilineo: a differenza delle moto gli scooter hanno una pedana (i moped i pedali) che ci permette di muovere le gambe in avanti e indietro, il problema è che questo, pur risultando comodo, è quanto di più sbagliato ci sia dal punto di vista dinamica di guida. Avere i piedi più avanti rispetto alla verticale del punto di seduta non ci permette di spingere sul piede interno in curva. Il consiglio è quello di sedevi leggermente avanzati sulla sella e arretrare i piedi fino sotto al sedere. La posizione vi obbligherà a tenere i talloni alzati e punterete il peso sulla parte anteriore del piede e sulle dita. Le braccia dovranno essere leggermente flesse e formare un angolo al gomito di circa 60/70° con il busto leggermente proteso in avanti. Tutto questo, oltre a dare velocità e sicurezza nei movimenti trasferisce parte del peso all’ avantreno che normalmente negli scooter è troppo leggero. Peso all’ avantreno vuol dire stabilità in curva e in staccata. Chiaramente questa postura è da utilizzare se si affronta la montagna o un tratto con una serie di curve, sul rettilineo potete anche allungare le gambe, ma credetemi dopo aver provato la postura corretta e capito la differenza di controllo del mezzo, farete fatica a tornare indietro.

Accelerazione: Durante le “forti” accelerazioni dovete partire sempre dalla postura di guida in rettilineo, piegare le braccia a 90° abbassare il busto e la testa il più in avanti possibile.

Staccata: in staccata la cosa più importante è il controllo del peso del pilota che deve essere centrato e non deve oscillare durante la manovra.

La tecnica è quella di spostare il peso dalla seduta alla pedana. Per fare questo dobbiamo spingere sui piedi (sempre posizionati come descritto nella posizione di rettilineo), e stendere le braccia. Questo farà si inevitabilmente che arretreremo dalla posizione di seduta trasferendo cosi parte del peso sul retrotreno che ci darà stabilità. Contemporaneamente allo spostamento del corpo dobbiamo agire sul freno posteriore ed anteriore. Per una corretta ed efficace frenata i due freni vanno sempre usati in contemporanea per due motivi, il trasferimento di peso sulla ruota anteriore in frenata fa si che quel freno diventi il primario ma il posteriore, che è sempre meno forte ed efficace dell’anteriore, è comunque quello che imprime al nostro mezzo la direzionalità e la stabilità. In più l’utilizzo dei due in simultanea ridurrà decisamente gli spazi di arresto anche e soprattutto in caso di frenate di emergenza.

Ingresso in curva: Arriviamo ora alla cosa più difficile della guida di un due ruote ma anche la più divertente, le curve.

Dividiamo la curva in tre punti fondamentali : Ingresso, corda e uscita.

Considerate la striscia di asfalto, che vedete in figura, come la vostra mezzeria di strada, il punto di ingresso è quello dove voi considerate di iniziare la curva, la corda è il punto più interno che toccherete nella vostra traiettoria e l’uscita è il punto ultimo della curva e dove avrete il gas completamente aperto. Stabilito questo iniziamo a vedere come e con che movimenti dobbiamo affrontarli.

Abbiamo parlato di come affrontare la staccata che precederà il punto di ingresso. Arrivati li dobbiamo rilasciare il freno posteriore ma mantenere quello anteriore, anche a mezzo inclinato, fino al punto di corda. Al punto di corda si rilascia il freno anteriore e progressivamente si inizia a dare gas per arrivare al punto di uscita dove apriremo totalmente il gas.

Nota fondamentale: la moto si governa o con i freni o con il gas per cui non si dovrebbe mai percorrere tratti di strada (o il minor spazio possibile) senza che uno di questi due elementi sia attivo soprattutto in curva, per questo al punto di corda, dove si rilascia il freno anteriore, dovrebbe essere preso in mano il gas.

La postura in curva è altrettanto complessa ed è rivolta stabilizzare il mezzo e a dare allo stesso sicurezza.

Chiaramente è tutto rapportato alla velocità di percorrenza ma la tecnica rimane assolutamente invariata.

Ci si sposta con il sedere sulla parte interna della curva mantenendo l’asse della schiena parallela a quella della moto. Contemporaneamente i tre assi spalle, bacino e piastra di sterzo devono restare parallele tra loro.

Questa è la posizione da mantenere per tutta la curva fino al punto di uscita dove ci si riporterà alla posizione di accelerazione già illustrata in precedenza.

Piede interno: considerato il fatto che per mantenere la posizione della curva il peso dovrà essere quasi totalmente sul piede interno la curva il consiglio è quello di tenere il piede sulla parte anteriore della pianta e sulle dita e spingere sulla pedana

Braccio interno: se non posizionato correttamente potrebbe limitare lo spostamento interno, quindi lasciatelo morbido tendo il gomito lontano dal busto.

Posizione della testa: in curva la testa deve stare in avanti e grosso modo sulla parte interna alla mezzeria della moto, questo porta il nostro peso sulla parte anteriore del mezzo per poter caricare l’avantreno

Punto focale: vi sembrerà strano ma chi fa curvare un mezzo a due ruote, o meglio chi gli imprime la traiettoria principale è lo sguardo, in pratica la moto va dove noi guardiamo. E’ quindi essenziale avere una visione a lungo raggio in curva, ciò vuol dire non guardare in terra davanti alla ruota anteriore ma in staccata focalizzare già il punto di corda e prima di arrivare al quel punto avere già nel campo visivo il punto di uscita o, quando è possibile, anche oltre. Questo indirizzerà il vostro mezzo e vi permetterà di anticipare tutte le manovre senza subirle passivamente.

Come ultimo argomento diamo una infarinatura sulle traiettorie che sono parte fondamentale della guida di una moto.

Facciamo un esempio pratico: se vogliamo percorrere una curva a 90° copiando il profilo della curva percorreremo una sezione di un circonferenza X

Se al contrario percorriamo la curva allargando l ingresso andando al punto di corda e allargando all’uscita

Percorreremo un porzione di una circonferenza 2,5 volte maggiore

Questo ci permetterà di percorrere la stessa curva ad una velocità più che doppia con lo stesso margine di sicurezza o, se non amate correre, di percorrere la curva alla stessa velocità ma con il doppio di margine di sicurezza.

Ho cercato di riassumere i principi fondamentali per la tecnica di guida di un due ruote che indifferentemente valgono per un piccolo scooter o per una maxi moto. Spero di avervi dato in modo chiaro nozioni importanti per la sicurezza o per andare più veloci, questo è a vostra discrezione.

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